Il cognome dell’ex marito può essere mantenuto dopo il divorzio?
In base all’art. 5, commi 2,3,4 della Legge n. 898/1970, la donna divorziata può, in alcune circostanze, essere autorizzata dal giudice a seguitare a utilizzare il cognome dell’ex coniuge, quando sussista un interesse suo o dei figli meritevole di tutela. E’ il caso, ad esempio, in cui l’ex marito è un professionista o un artista […]
Nel momento in cui il giudice annulla, con sentenza, l’assegnazione della casa familiare al coniuge non proprietario per sopravvenute modifiche della situazione socioeconomica del figlio (che da non sufficiente è divenuto autosufficiente), quali sono le azioni più brevi da compiere per rientrare in possesso del proprio bene se la controparte non vuole abbandonare la casa?
E’ necessario compiere un atto di precetto per la concessione di beni immobili ex art. 605 c.p.c., quando si è già muniti di una sentenza per cui verrà redatto un provvedimento esecutivo. Il precetto obbliga chi occupa l’immobile a rilasciarlo entro dieci giorni dalla notifica. Se nonostante l’intimazione con l’atto di precetto, l’occupante non lascia […]
Quali sono le condizioni per poter chiedere il divorzio?
Lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio può essere domandato da uno dei coniugi quando: dopo la celebrazione del matrimonio l’altro coniuge è stato condannato, con sentenza passata in giudicato, anche per fatti commessi in precedenza, all’ergastolo, a qualsiasi pena detentiva o per omicidio volontario; è stata pronunciata con sentenza passata in […]
E’ possibile cambiare le decisioni prese dal giudice?
Gli ex coniugi, singolarmente o congiuntamente, possono domandare in qualsiasi momento al Tribunale la variazione delle condizioni della separazione che li riguardano, anche in riferimento ai figli. Occorre, però, che sia intervenuta e provata una contingenza che abbia provocato un mutamento della condizione di fatto esistente al momento della pronuncia del Tribunale. In altre parole, […]
Chi paga il mutuo dopo la sentenza di separazione?
E’ uno degli aspetti che devono essere concordati nel corso della separazione. In caso di separazione consensuale, l’ accordo viene trovato solitamente tra gli stessi coniugi e il Giudice dovrà solo omologare gli accordi intervenuti tra le parti, verificando che non siano contrari all’interesse della prole.. Se i coniugi non trovano, invece, un accordo su […]
Tutte le bollette di utenze di casa sono intestate a mio padre, la casa è in comunione di beni, quindi per metà è di mia madre. Nel caso in cui i miei genitori dovessero divorziare, a chi spetta pagare le bollette?
Secondo la Giurisprudenza, tutte le spese ordinarie relative alla casa coniugale (quindi, anche le spese di manutenzione ordinarie e straordinarie) restano a carico di colui che ha ricevuto in dono la casa, salvo naturalmente diversi accordi tra i coniugi. Questo, perchè, le spese ordinarie sono connesse direttamente al godimento del bene stesso e dei servizi […]
Se il coniuge a cui è stata assegnata la casa coniugale non effettua le volture delle bollette, che sono intestate a mio nome, sono obbligato a pagarle?
In genere, le spese ordinarie e, quindi, le bollette delle utenze sono a carico dell’assegnatario della casa. Tali obblighi, però, sono vincolanti per i coniugi e non per i soggetti terzi (chi emette, ad esempio, le bollette). Per terzi fornitori, pertanto, di luce, gas, ecc. , l’unico obbligato a pagare le bollette rimane l’intestatario del […]
Esiste l’obbligo di mantenere i figli per i genitori non coniugati?
Sì, ai sensi dell’art.337 ter c.c., ciascun genitore deve provvedere alla cura e al mantenimento dei figli, ciascuno in relazione proporzionale al proprio reddito. E’ previsto l’assegno di mantenimento nel caso di conviventi separati? Nel caso delle convivenze non esiste nessun obbligo di mantenimento di un partner nei confronti dell’altro. Questo poichè manca il presupposto […]
In caso di impresa familiare, il convivente ha diritto ad una retribuzione?
Una volta era esclusa la remunerazione del familiare per la prestazione resa nell’impresa familiare in ragione di una presunzione di gratuità che nasceva dal vincolo affettivo. Successivamente, l’introduzione dell’art. 230 bis c.c. ha eliminato il principio di gratuità. Ma il predetto articolo può essere utilizzato a favore del convivente solo se sussiste la prova di […]
Stiamo divorziando, il mio ex coniuge ha diritto al mio TFR? In che misura?
La quota di TFR è dovuta anche al coniuge divorziato, purchè siano soddisfatti due requisiti. I due requisiti sono i seguenti: percepire già dall’ex lavoratore un assegno divorzile a cadenza periodica e non essere convolato a nuove nozze. La parte di TFR che gli spetta corrisponde al 40% del TFR, rapportato al periodo di tempo […]